Citazione

“Ciò che è realmente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non sia affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca.” (Heidegger)

martedì 1 febbraio 2005

PRIMO ARTICOLO SCIENTIFICO PUBBLICATO -abstract


breve estratto del primo articolo scientifico pubblicato su Personalità/Dipendenze (Volume 10, fascicolo III, Dicembre 2004 - Mucchi Editore)

Siti PRO-ANORESSIA o PRO-ANA - Un fenomeno emergente e misconosciuto che dilaga nel Web

di Agostino Giovannini

Introduzione

Il mondo del Web, meglio conosciuto come il mondo di Internet, è divenuto oggi una vera e propria riproduzione virtuale dell’effettivo mondo reale. Un mondo nel quale si può agire riguardo molti aspetti della vita, dallo shopping al tempo libero, dal lavoro alle relazioni interpersonali. Non è infatti notizia nuova sapere che un buon numero di persone con ridotta vita sociale utilizzi Internet come unico contatto col mondo, creandosi una vita virtuale basata su amicizie e rapporti altrettanto tali.
Ma Internet non è solo questo. E’ anche uno spazio libero sul quale ognuno ha la possibilità di esporre le proprie idee al resto della società ad una velocità esorbitante e con infinite modalità.
In sostanza, è il più efficiente collegamento con il mondo intero del quale una persona può disporre.
Tuttavia internet non è tutto rose e fiori: è un universo parallelo, una dimensione adiacente alla nostra talmente vasta che un controllo di tutte le attività che vi si verificano diviene utopico.
Per questo può apparire tanto naturale quanto sconvolgente l’apprendere come il Web sia “terreno di semina” per chiunque voglia incoraggiare condotte devianti, raccogliendo adepti come fosse una setta religiosa.
Così, dopo il clamore ricorrente dei siti pedofili, ci troviamo ad affrontare un fenomeno affine, seppure non allo stesso modo illegale, che ha contagiato la rete:

i c.d. siti Pro-Anoressia, o meglio definiti dagli associati, siti Pro-Ana. (..)


Conclusioni

Dopo tali considerazioni risulta possibile ipotizzare, almeno potenzialmente, un atteggiamento repressivo nei riguardi del fenomeno, da parte degli operatori e delle persone coinvolte nella lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare. Ma una caratteristica peculiare dei siti Pro-Ana è data dal fatto che gli stessi gestori dei grandi portali che offrono lo spazio di apertura di questi siti, li sopprimano spesso, non gradendone il contenuto e le eventuali pubblicità; e proprio qui si denota come la repressione diviene inefficace poiché i gruppi (o siti Pro-Ana) vengono ricostruiti nuovamente altrove e con grande velocità. A tale proposito, ci si propone di evitare atteggiamenti repressivi, ma di promuovere un atteggiamento di educazione e confronto del fenomeno, per potere in futuro prevenire sia l’idealizzazione della loro creazione, sia l’idea di aderirvi da parte di altri soggetti affetti o meno da Disturbi del Comportamento Alimentare.


Riassunto

I siti Pro-Anoressia sono un fenomeno emergente e tuttora poco conosciuto anche dagli stessi operatori del settore DCA.
In tutto analoghi a gruppi devianti riuniscono in siti internet ragazze e ragazzi affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare che non ne riconoscono una malattia, allo scopo di protrarre fino ad un pericoloso fanatismo la condotta patologica. Costituiti per lo più da forum ruotano la loro esistenza attorno a concetti come cibo e peso, discutendone assieme e incentivandosi a vicenda per raggiungere magrezze estreme e addirittura a rischio di serie compromissioni della salute. Aiutati inoltre dall’inserimento di materiali incentivanti alla condotta anoressica, questi siti detengono una cruciale posizione nella lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare, poiché promuovendone lo stile definito come Filosofia di Ana, e sostenendo anche un implicito biasimo verso le terapie di cura motivano un attivo terrorismo verso il lavoro di prevenzione e verso lo stesso lavoro di terapia in soggetti in trattamento.
Diviene così molto importante una accurata conoscenza del fenomeno, per poterne in seguito approntare metodologie nuove, allo scopo di affrontare consapevolmente questa controcorrente e tentare, al meglio, di poterla addirittura prevenire. (...)

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